ultimi articoliUltimi articoli11 GENNAIO 2021. NOVANT’ANNI FA, A PARIGI, MORIVA BOLDINI01/11/2021centenario“Sera dell’11 gennaio (1931) a Parigi. Nella villetta rossa avvolta nelle nebbie del Boulevard Berthier, sinistro sotto il leggero nevischio, Giovanni Boldini si spegneva dolcemente. In quelle ultime ore egli ancora riusciva a far sorridere chi lo curava. Verso le dieci, una espressione di gravità nuova velò il volto stanco, ed il Maestro chiamò la giovane moglie. Inginocchiata accanto al letto, la signora appoggiò la guancia alla mano scarna che la cercava. Accarezzando i capelli della testa affranta il Maestro implorò: “Ne pleure pas, mon enfant… ho tanto vissuto… Non ho paura… non temere” – aprì i grandi occhi azzurri, e con voce alterata ma stranamente forte e risonante, aggiunse: ”Quando sarò guarito ti comprerò un vestito nero… lungo e ti farò un ritratto grande…grande… così”. Poche ore dopo Giovanni Boldini moriva serenamente, senza sforzo, con una certa eleganza di uomo che fa bene ogni cosa a suo tempo, quell’eleganza semplice e naturale con cui aveva vissuto.Il grande studio dove Boldini aveva lavorato per oltre mezzo secolo era ingombro di tele, dI oggetti d’arte, di mobili, di cartelle di disegni”. Dalla natia Ferrara Giovanni Boldini (Ferrara 1842 – Parigi 1931) si era trasferito a Firenze nel 1864 e poi a Parigi nel 1871, dove entrò in contatto con l’alta borghesia e l’aristocrazia francese e americana. Divenne il ritrattista più celebre di fine Ottocento. Abitò inizialmente a Place Pigalle, crocevia di artisti che, come lui, si ritrovavano al Caffè de la Nouvelle Athènes, dove si tenevano confronti e serrate discussioni, si programmava il futuro delle arti. Nasceva l’arte moderna. Con Degas, che lo considerava “il demone della pittura”, il pittore più tecnicamente dotato del tempo, Boldini strinse una sincera amicizia, un rapporto di profonda e vicendevole stima. Il genio ferrarese, come nessun altro, seppe tradurre in immagini la vitalità, la concitazione e il senso di un’epoca, la cosiddetta Belle Époque. Le sue ravvicinate inquadrature, simili a fotogrammi, i suoi quadri, che assomigliano scatti mossi, fissano la dinamicità dell’attimo fuggente, con pennellate lunghe e vibranti, che paiono vere e proprie sciabolate di colore.Oggi, nel giorno dell’anniversario dei novant’anni dalla morte, l’Italia gli rende omaggio con una grande mostra (Giovanni Boldini. Il Piacere, 170 opere, Museo Mart di Rovereto; in attesa di apertura causa restrizioni governative anti Covid) e stamani una delegazione dei massimi studiosi dell’artista e autorità si è ritrovata di fronte alla tomba monumentale alla Certosa di Ferrara, per rendergli omaggio. Fra loro il presidente della Fondazione Ferrara Arte Vittorio Sgarbi e il direttore Pietro Di Natale, l’assessore alla cultura Marco Gulinelli, il direttore del Comitato di studio per le celebrazioni del novantesimo anno dalla morte di Giovanni Boldini, Tiziano Panconi e Lucio Scardino, membro del Comitato, composto anche da: Beatrice Avanzi, Loredana Angiolino, Maria Teresa Benedetti, Almerinda Di Benedetto, Elena Di Raddo, Leo Lecci, Marina Mattei, Gioia Mori....EVENTO FOEDUSLAB ALL’ORTO BOTANICO DI ROMA10/07/2020foedus / NEWSSabato 17 ottobre 2020, dalle ore 10.00 alle 16.00, presso l’Orto Botanico (Largo Cristina di Svezia 23A-24) di Roma si terrà la prima edizione di Foedus Lab, un workshop organizzato dalla Fondazione Foedus, presieduta da Mario Baccini,e ideato da quattro giovani per i giovani. L’evento è totalmente gratuito e si terrà nel pieno rispetto di tutte le normative anti-Covid19. Esperti di lungo corso i relatori per le quattro aree tematiche: lo storico dell’arte Ottocentista Tiziano Panconi per la sezione Arte, la docente in Psicologa sociale Anna Kosic per la sezione dedicata alla Solidarietà, Daniele Chieffi, Direttore comunicazione e PR – Dipartimento per l’Innovazione e la digitalizzazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la sezione inerente la Comunicazione, e la coppia Marco Cervellera Conti, avvocato d’affari internazionale e Dino Di Carlo, commercialista ed esperto di finanza sostenibile per la sezione riguardante l’Impresa. La prima edizione di Foedus Lab sarà un imperdibile occasione di incontro, scambio, formazione e arricchimento fatta da giovani per i giovani. L’evento è stato ideato dai quattro responsabili giovani delle aree tematiche FoedusLAB, tutti under 24, Giulia Bulckaen, per l’arte, Eleonora D’Urbano, per la solidarietà, Vittorio Agostinelli, per l’impresa e Matteo Occhiuto, per la comunicazione, con il supporto di Emma Evangelista e Gianluigi De Angelis della Fondazione Foedus. Questa iniziativa servirà a coinvolgere i giovani che vogliano portare un contributo al dibattito sociale, che vogliano impegnarsi in modo attivo e operativo o che abbiano desiderio di capire come orientarsi in ambito culturale e nel mondo della comunicazione, diretti da personalità che operativamente possano contribuire ad arricchire quelle soft skills indispensabili nella quotidiana attività oltre il percorso scolastico. La giornata sarà articolata in diversi momenti scanditi da sessioni di intervento degli esperti e veri e propri laboratori dove imparare i rudimenti su come organizzare una mostra, creare un business plan per un’azienda, comunicare in modo strategico attraverso i nuovi strumenti digitali e operare con un progetto sociale per lo sviluppo dell’infanzia. La giornata vedrà l’alternarsi di momenti didattici frontali a modalità interattive in cui i partecipanti potranno toccare con mano quanto spiegato durante le lezioni, attraverso business games e workshops. La partecipazione, fino al raggiungimento deNumero massimo di partecipanti per ogni laboratorio, nel rispetto dele norme covid è gratuita. L’evento si svolgerà in contemporanea in tre aule dell’orto botanico di Roma. Al termine del workshop, i partecipanti riceveranno un attestato per la loro partecipazione a FoedusLab. Per iscriversi, gratuitamente, basterà cliccare al seguente link, compilando il modulo di adesione: https://docs.google.com/forms/d/e/ 1FAIpQLSdLdHMBaPbL5GXI1vaeYeYkkeIrUtKC691rMmdCiRLv4L3hsQ/ viewform?usp=sf_linkPer ulteriori informazioni e per il programma completo www.fondazionefoedus.it...INTERVISTA A MARINA MATTEI: UNA VITA PER LA STORIA DELL’ARTE10/07/2020donne che sfidano il mondoStorica curatrice dei Musei Capitolini e direttrice degli scavi di Largo Argentina, recentemente approdata alla direzione del Museo Barracco, la famosa archeologa e storica dell’arte si racconta alle telecamere di Donne che sfidano il mondo.Dagli esordi fino alla scoperta della curia dove fu assassinato Giulio Cesare l’intervista propone un excursus sulla carriera della dirigente romana che presto lascerà gli incarichi istituzionali per dedicarsi alla libera professione....BOLDINI AL MART DI ROVERETO: UN’AMPIA RASSEGNA PER CELEBRARE IL NOVANTESIMO ANNO DALLA MORTE DELL’ARTISTA09/21/2020PIACERE Rovereto, dal 14 novembre 2020 al 28 febbraio 2021, il Museo Mart di Rovereto accoglierà la grande mostra “Giovanni Boldini, Il piacere”, allestita in occasione del novantesimo anniversario dalla morte di Boldini.La grande mostra antologica “anniversario” è sostenuta, oltre che dal museo roveretano, dalla Fondazione Ferrara Arte, dalla Città di Ferrara, dal Museo Giovanni Boldini di Ferrara e dal Comitato di studio per le celebrazioni del novantesimo anno dalla morte di Giovanni Boldini e raccoglie più di 160 dipinti, concessi in prestito dalle più importanti collezioni private e da alcuni dei maggiori musei italiani e fondazioni, come il Museo Boldini di Ferrara, la galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, il Museo di Capodimonte, la galleria d’arte moderna e contemporanea di Roma, le gallerie di arte moderna di Milano, Palermo, Piacenza, Torino, Il Museoarchives Giovanni Boldini Macchiaioli di Pistoia, la galleria degli Uffizi, le Gallerie d’Italia di Milano, il Museo d’arte contemporanea di Rivoli, la Camera dei deputati, i Musei civici di Pavia, la Fondazione Cavallini Sgarbi e la Fondazione Sorgente Group.L’esposizione, progettata da Vittorio Sgarbi e a cura di Tiziano Panconi e Beatrice Avanzi, si aprirà a seguito di lunghi preparativi, proponendo una vastissima scelta di dipinti emblematici del corpus pittorico di Boldini. Il percorso illustra la carriera del maestro dalla sua formazione a Ferrara, fino al soggiorno fiorentino e poi al definitivo trasferimento a Parigi, dal 1871 al 1931. L’esposizione si spiega attraverso il filo conduttore dell’originale parallelismo fra il pittore e d’Annunzio e specialmente con “Il piacere”, romanzo di brucianti passioni, intrecci sociali e infedeltà. La bozza scritta a mano dal poeta del famoso romanzo, sarà esibita per la circostanza con una introduzione di Giordano Bruno Guerri. Catalogo a cura di Tiziano Panconi e Beatrice Avanzi, con introduzione di Vittorio Sgarbi e contributi critici di Pietro Di Natale, Elena Di Raddo, Leonardo Ghiglia, Giordano Bruno Guerri, Leo Lecci, Marina Mattei, Gioia Mori, Lucio Scardino, con schede bibliografiche di Vittoria Meoni. Hanno collaborato alle ricerche di archivio Elisa Larese, Vittoria Meoni, Ludovico Baldelli.Museo Mart, Rovereto14 novembre 2020 – 28 febbraio 2021Orari: mar-dom, 10-18 – ven, 10-21Info su: www.mart.trento.it ...Fra Chic e impressione: la Maison Goupil08/09/2020NEWSSono questi gli anni dell’impressionismo al quale Boldini non aderì, perlomeno formalmente, sebbene già nei primi anni settanta la sua pittura fosse ben avvertita delle innovazioni in corso, rappresentando un’assoluta punta di eccellenza avanguardistica. Una preziosa testimonianza in tal senso è costituta da Donna con il parasole, un dipinto pressoché sconosciuto conservato all’Art Institute di Chicago, nel quale sono già presenti le abbreviazioni formali e, ulteriormente esasperata, tutta la tensione luministica tipica del primo impressionismo. Gli anni settanta coincisero da un lato con la militanza di Boldini nelle fila degli artisti della Maison Goupil, “al soldo” del potente mercante internazionale Adolphe Goupil, e dall’altro con il persistere delle ricerche en plein air, nelle quali raggiunse esiti di straordinario, palpitante e modernissimo vigore realistico. Il periodo cosiddetto “Goupil” (1871-1878) fu tra i più artisticamente proficui dell’attività del maestro, artefice di una cifra stilistica unica nel suo genere, essendosi misurato nell’aggiornamento dell’“interno all’olandese”, sul cui registro si era adattato buona parte del “genere d’interno” francese degli anni cinquanta e sessanta. Dapprima Fortuny lo arricchì di un “macchiettismo” cromatico, composto di pennellate minuziose e vibranti e poi Boldini, successivamente, lo trasformò in tessiture pittoriche “eccitatissime”, capaci di restituire ai soggetti una vitalità e un dinamismo sconosciuti fino ad allora.Boldini vantava un’educazione artistica di grandissimo spessore, formatosi prima a Ferrara con il padre pittore e poi a Firenze con i grandi maestri macchiaioli. La straordinaria versatilità interpretativa e il carattere determinato e ambizioso consentirono a Boldini di affermarsi tra le fila degli adepti della Maison Goupil. Negli anni settanta la produzione del maestro ferrarese si adeguò facilmente al vivace modello Goupil, realizzando piccole scene, prevalentemente con ambientazioni settecentesche o Impero che egli riuscì a rendere “leggerissime”, sfumandole con effetti vaporosi, forse, come affermò Ettore Camesasca, appresi dallo studio di Turner durante il soggiorno inglese. Questa sezione si pone l’obiettivo di confrontare i soggetti di più stretta osservanza realista, come Le lavandaie, con le scene ambientate nei giardini di Versailles, nelle quali vi è una maggiore insistenza nella ricerca degli effetti accessori, in entrambi i casi promuovendo un geniale magistero tecnico-espressivo. Tiziano Panconi...